REVIEW – by Ken Waxman
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Jazzkomponisten/Improvisatoren sprechen oft davon, ein Stück auf der Grundlage einer Rhythmusgruppe aufzubauen. Was nun aber, wenn der Kontrabass und die Percussion nicht nur die Rhythmusgruppe sind, sondern zugleich auch das gesamte Ensemble? Hier beweist ein virtuoses, multinationales Duos, dass eine sogenannte Rhythmusgruppe mit den richtigen Einstellungen  alle erforderlichen Texturen einer Performance bieten kann.

Das Duos bestehen aus Spielern mit unterschiedlichen Erfahrungen und Hintergründen. Die neun Stücke auf Bag of Screams werden hier vom jungen österreichischen Schlagzeuger Emil Gross, der unter anderem mit Herb Robertson und Joe Fonda gespielt hat, und Paul Rogers  -bekannt für seine Arbeit in der Mujician Band – dem britischen, in Frankreich lebenden Veteran, der einen speziell entwickelten siebensaitigen Kontrabass spielt, dargebracht

Rasende Geschwindigkeit und nüchterne Erzählungen kennzeichnen die Parameter des Roger/Gross Duos. Die Flexibilität seines einzigartigen  Kontrabasses verleiht Rogers die gleiche Effizienz bei der Erstellung gitarrenähnlicher Erzählungen wie auch druckvoller rhythmischer Positionen. Der Drummer seinerseits alterniert in grummelnden Takthaltemodi, die die Narrative des Bassisten als enervierte Beckenschläge unterstreichen und den animierten Bass-Anschlagdruck aufhellen.

 Am charakteristischsten sind die drei Mittelstücke, die das Können des Duos in segmentierten Formen demonstrieren. “Blerra”, mit Hi-Hat Unterstützung für harte Saiten, erzielt einen mingusischen Groove. “Shriek” ist atmosphärisch, wenn Rogers  angespannte Töne werden  multiphonisch mit elektronikähnlichem Summen, das mit hasensprungähnlichen Drum-Pops und Becken -Zischen harmonisiert. Und “Raunzer” entwickelt sich aus Schlagzeuggerassel und tiefen Saitenangängen über Rhythmusspanks und Paradiddles zu einem stetigen chromatischen Rhythmus.

Und dennoch, wenn man nach der Vielfältigkeit der Texturen von lediglich zwei zusammengestellten Instrumenten urteilt, bestätigt das Duo die Anpassungsfähigkeit von Kontrabass und Perkussion, kreativ etwas zu gestalten und ohne weitere Instrumente auszukommen.  Wenn man einer kunstfertigen musikalischen Applikation folgen möchte und weniger eine geradlinige Melodie benötigt, ist man bei dieser Session gerade richtig.

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I compositori/improvvisatori  jazz spesso parlano di come costruire un brano basato su una sezione ritmica. Ma cosa succede se il contrabasso e le percussioni non sono solo la sezione ritmica, ma anche l’intero insieme allo stesso tempo? Qui dimostra un virtuoso duo multinazionale che la cosiddetta sezione ritmica con le impostazioni corrette è in grado di fornire tutte le strutture necessarie di una performance.

Il duo è composto da artisti con esperienze e sfondi diversi. I nove brani su Bag of Screams vengono presentati qui dal giovane batterista austriaco Emil Gross, che ha suonato con, tra gli altri, Herb Robertson e Joe Fonda, assieme al bassista Paul Rogers, famoso per il suo lavoro nell’ensemble Mujician. Rogers, un veterano inglese che vive in Francia, suona un contrabasso a sette corde, appositamente sviluppato per lui.

Ritmo veloce e narrazione sobria caratterizzano i parametri del duo Rogers/Gross. La flessibilità del suo straordinario contrabasso conferisce a Rogers un’efficacia equivalente nella creazione di racconti simili a chitarra e di potenti posizioni ritmiche. Il batterista, a sua volta, si alterna in brontolanti  ritmi che sottolineano la narrazione del bassista come colpi di piatto sfiniti e alleggeriscono il tocco del contrabasso animato.

Più caratteristici sono i tre brani centrali, che dimostrano l’abilitá del duo in forme segmentate. “Blerra”, con il sopporto dell’hi-hat per le corde dure, raggiunge un groove mingusiano. “Shriek” é atmosferico, quando le note tese di Rogers con il ronzare simile all’elettronica, si armonizzano con scoppi di tamburi simili ai salti di lepre e il fischio del piatto diventano polifonici. E “Raunzer” si evolve dal rantolo del tamburo e dai suoni delle corde profonde tramite ping ritmici e paradiddle a un ritmo cromatico costante.

Eppure, a giudicare dalla varietà di strutture di soli due strumenti messi  insieme, il duo conferma l’adattabilità del contrabasso e delle percussioni per creare creativamente qualcosa e andare d’accordo senza ulteriori strumenti. Se vuoi seguire un’applicazione musicale artistica e hai bisogno di meno melodie semplici, sei nel posto giusto in questa sessione.